QDR

  1. L'Uomo Gatto: "Vi racconto ciò che c'era dietro quello che vi facevano vedere
    Da Sarabanda si rivela in ESCLUSIVA a QDR e ci racconta ciò che non si vedeva in TV

    By -LF94- il 3 Nov. 2015
     
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    L'Uomo Gatto in ESCLUSIVA: "Vi racconto ciò che c'era dietro quello che vi facevano vedere"


    Da Sarabanda si rivela in ESCLUSIVA a QDR e ci racconta ciò che non si vedeva in TV

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    Finalmente l'attesa è finita, da 3 mesi ormai parlavamo di quest'intervista esclusiva, in molti credevano non se ne facesse più nulla e noi abbiamo fatto l'errore di parlarne quando ancora nulla era pronto e si sa, "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", eppure eccomi qua a darvi il lieto annuncio:
    "Habemus cattum!"

    Dopo anni dalla sua ultima intervista torna a parlare delle sue mirabolanti avventure a "Sarabanda" il concorrente più amato, discusso, criticato, invidiato e chi più ne ha più ne metta, insomma quando c'è lui di mezzo è impossibile stare zitti.

    Signore e signori, da Cento in provincia di Ferrara, il gatto perde il gel ma non il vizio e lui ne è la prova, l'unico, inimitabile, Uomo Gatto!

    Gustatevi un riassunto dell'intervista per iscritto e poi l'audio integrale (ci scusiamo per la qualità non ottimale) con tutte le risposte comprese quelle relative al concorso #AskUomoGatto.

    1) -Buongiorno Signor Sbattella, benvenuto in questa nuova intervista di QDR e grazie per la disponibilità. Prima di cominciare chiariamo una cosa: come preferisce essere chiamato? Gabriele, Signor Sbattella o Uomo Gatto?
    Chiamami tranquillamente Gabriele. Essere chiamato per cognome sa di scuola superiore.

    2) -Per me è un grande piacere poterla intervistare, perché quelli della mia generazione sono cresciuti anche un po’ con Sarabanda e, ovviamente, con lei. Sono passati un po’ di anni da allora, io ho 21 anni e dell’Uomo Gatto rimangono solo vecchie immagini. Ma lei che fine ha fatto?
    Attualmente vivo a Cento in provincia di Ferrara, città famosa per essere non solo la città natale del celebre pittore Guercino, ma anche per il suo Carnevale, gemellato con quello di Rio De Janeiro, insieme alla mia compagna Myra da 3 anni. Collaboro con alcune testate giornalistiche scrivendo di sport per la squadra locale di basket.

    3) -Sarabanda non va più in onda (fatta eccezione per alcune repliche notturne) ma ci sono persone – e sono tante – che vorrebbero il ritorno di questo fantastico programma che allietava la fascia preserale degli Italiani. Se le chiedessero di rifarlo, lei accetterebbe?
    Solo a patto di non vedere più persone ed ex campioni che si sono comportati male con me e non solo, comunque se mi chiamano partecipo volentieri.

    4) -Secondo lei perché non viene più realizzato questo programma? Funzionerebbe ancora oggi?
    Non lo so, ci ha provato Teo Mammucari a riproporre il gioco e non ci è riuscito. Se ricordi, un paio di anni fa, la RAI ha provato a rimandare in onda “Carosello”. Il risultato? Un flop. I tempi sono cambiati per la televisione.

    5) -Ci descriva in poche parole le seguenti situazioni: Gabriele Sbattella prima di Sarabanda; Gabriele Sbattella durante Sarabanda; Gabriele Sbattella dopo Sarabanda. Che cambiamento c’è stato, se c’è stato, in lei?
    Ero un animatore turistico durante l’estate ed un traduttore durante l’inverno; il sogno della trasmissione c’era, durante Sarabanda ero un campione che lottava contro improbabili avversari animali ma li ho mandati tutti a casa. Dopo Sarabanda sono una persona qualunque che ha piacere nell'essere riconosciuto per strada.

    6) - Quanto c’era di vero in quello che si vedeva a Sarabanda? Non parlo dei motivi indovinati e del gioco in sé, ma di tutti i contorni (El Tigre ad esempio).
    Quei personaggi di cui parli venivano ideati dalla redazione ed hanno imbarbarito un programma che era seguito. Rendevano difficile lo svolgimento stesso del gioco, ho tenuto finché ho potuto ma ti giuro che era difficile con un’atmosfera avvelenata e troppo tesa. Di El Tigre non voglio parlare perché è venuto a mancare due anni fa e solo dopo ho saputo chi fosse. Posso solo dire che ha sbagliato a prestarsi al gioco in quel modo. Facevano audience sulla mia pelle e volevo mollare tutto perché ero davvero stanco di questi scherzi pesanti e volgari. Cosa mi ha fatto rinsavire? Una cartolina con raffigurato un gatto dentro una coppa di champagne inviatami da alcuni detenuti di un carcere della Campania. Una cartolina che mi ha fatto commuovere fino alle lacrime e che mi ha dato la forza di combattere fino all’ultimo. Capii che potevo dare svago e felicità a persone che non erano in una situazione piacevole, così sono andato avanti finché Diego “Tiramisù” non mi ha eliminato.

    7) -E la storia del presunto anello rubato la ricorda? Perché le facevano certi scherzi?
    La ricordo, purtroppo, la ricordo. Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Dico solo che si sono approfittati della mia bontà. Mi dà fastidio che alcune pagine su Facebook abbiano fatto dell’ironia. Mi scuso ma preferisco non parlarne.

    8) -Lei ha vinto 80 puntate ma non ha mai portato a casa il montepremi, è entrato in gioco sconfiggendo Max ed è uscito sconfitto da Tiramisù. Ci racconta questa “epopea”? Come è iniziata, cosa provava mentre giocava e poi come ha reagito quando è uscito.
    Quando ho affrontato Max il mio obiettivo era quello di arrivare al 7x30 contro di lui perché lo ritenevo forte ed ancora oggi non ricordo come sono riuscito a batterlo. Ti racconto un aneddoto: facemmo il provino insieme e durante la mia prima puntata ho cercato di mantenere il sangue freddo perché ci tenevo, ma quando l’ho battuto non ho esultato per rispetto. La mia sconfitta? L’ho presa con sportività. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato un avversario più forte che mi avrebbe battuto, come poi è successo. Posso dire che nelle ultime puntate da campione ero stanco e poco lucido. Se solo avessi avuto più lucidità, forse avrei potuto battere Diego.

    9) - Com’è nato il personaggio dell’Uomo Gatto?
    Quando facevo l’animatore turistico ho interpretato il personaggio di Old Deuteronomy nel musical “Cats”. Il personaggio mi è rimasto nel cuore e volevo portarlo anche a Sarabanda, ma il nome era difficile così gli autori hanno deciso per “Uomo Gatto”.

    10) -Ci dica per lei che cos’è la musica e che rapporto ha con essa.
    La musica è la cosa più bella del mondo. La musica è vita e una vita senza di essa sarebbe impossibile. La ascolto da quando ero piccolo e questo amore mi ha portato ovunque.

    Ecco qui, come detto, il video contenente l'intera intervista e le risposte alle vostre domande grazie al concorso #AskUomoGatto:



    Vi lasciamo infine il link della pagina Facebook "Sarabanda" con la quale stiamo collaborando per un progetto più ampio. Mi raccomando, un like qui, uno alla nostra pagina ufficiale QDR ed uno a quella gestita proprio dall'Uomo Gatto. Un like è gratis ma per noi vale più di un semplice clic, grazie :)

    Condividete se vi è piaciuta :)

    Edited by -LF94- - 3/11/2015, 17:46
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